Ulteriori osservazioni
Se così è, e non è detto di si, il Tricolore italiano, corrispondendo al fas, esprimerebbe la norma fondante del Cosmo, la sua più profonda struttura. Certamente, la triade Giove-Marte-Venere è giunta sino a noi attraverso la mediazione interpretativa della simbologia e delle dottrine esoteriche, ma la sua origine romana è fuori discussione. I Romani avevano un estro particolare nel creare Triadi teologiche e, poiché la loro mentalità era notoriamente pratica, non possedevano una complicata cosmogonia come quella greca e indù: badavano al sodo. Prendiamo ad esempio la Triade patrizia Giove-Giunone-Minerva, simbolo dello Stato patrizio. Quale significato possiamo attribuirle ? Secondo l'erudito Marco Terenzio Varrone, in questo contesto, Giove rappresentava il Cielo, Giunone la Terra e Minerva (da mens), aveva la funzione di rielaborare e plasmare i "semi" provenienti dal Cielo e dalla Terra. Una funzione creatrice, quindi. Qui troviamo il principio maschile in Giove, divinità urania, il principio femminile in Giunone, divinità ctonia, e ,forse, il principio neutro in Minerva che, in quanto mente, per poter creare gli esseri e le cose naturali, media tra gli opposti. Minerva infatti era la protettrice di tutti coloro che esercitavano le professioni, attività che comporta ovviamente l'uso di facoltà mentali. Il fas, dunque, rappresenta l'Essere, immutabile e sempre uguale a se stesso, una norma uguale per tutti gli uomini; non a caso lo scrittore traianeo Plinio il Giovane, lo denominava publicum. Il ius, al contrario, può essere chiamato in più modi, a seconda del campo di rapporti disciplinato. Abbiamo così il ius privatum, publicum, naturale, gentium e via dicendo. Non v'è dubbio che esso rappresenti l'uomo, il movimento, la storia e, in ultima analisi, il Divenire, opponendosi quindi specularmente al fas. Ritroviamo così la dialettica tra Essere e Divenire tipica della filosofia greca, dove il primo principio è propugnato da Parmenide, mentre il secondo da Eraclito.
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